Biofilia e Biophilic design come integrare la Natura negli ambienti contemporanei

Introduzione

Gli esseri umani non sono estranei alla Natura; ma parte integrante di essa.

Da lei dipendiamo per il nostro sostentamento: ossigeno, acqua, cibo e un clima favorevole sono essenziali per la nostra sopravvivenza. Tuttavia, nel contesto moderno, sembra che si sia smarrita la consapevolezza di questa connessione profonda e ancestrale con il mondo naturale che ci circonda.

La storia della nostra specie è indelebilmente intrecciata con quella del nostro pianeta. Fin dai tempi più antichi, abbiamo vissuto in armonia con la Natura, apprendendo dai cicli della terra, dell’acqua e del cielo. Nei millenni, i nostri antenati hanno capito che la Natura non è solo una risorsa da sfruttare, ma una maestra da ascoltare e rispettare. La caccia, la raccolta e l’agricoltura ci hanno insegnato l’importanza di comprendere le caratteristiche e i ritmi naturali.

Nel corso degli ultimi tre secoli, la crescente urbanizzazione e industrializzazione ci hanno progressivamente allontanato dalla Natura. Siamo sempre più connessi virtualmente, ma disconnessi dall’ambiente naturale. Questa alienazione minaccia gravemente il nostro equilibrio interiore e il nostro benessere generale. Modifichiamo il nostro pianeta più di qualsiasi altra specie, costruendo insediamenti urbani e infrastrutture, sfruttando risorse naturali come se fossero inesauribili. Sebbene ciò abbia favorito il nostro vivere quotidiano, il prezzo “da pagare” è alto: i nostri ecosistemi, il clima globale, la biodiversità e la nostra salute psicofisica ne risentono continuamente.

È urgente riflettere sul nostro ruolo sulla Terra e il nostro legame con la Natura. È essenziale riscoprire e nutrire il nostro amore innato per il mondo naturale, la nostra biofilia, poiché questo legame migliora il nostro benessere e la durata della nostra esistenza.

La Natura non ha bisogno di noi, ma noi della Natura!

Che cosa significa la parola Biofilia

La biofilia affonda le sue radici nella nostra storia evoluzionistica. Gli esseri umani hanno trascorso la maggior parte della loro esistenza in ambienti naturali, sviluppando una connessione profonda con la Natura circostante. Fin da piccoli siamo affascinati dalle diverse forme di vita, questa spinta deriva dalla nostra innata biofilia, una caratteristica radicata in ognuno di noi.

Il termine biofilia deriva dal greco antico:

βίος (bios): vita o vivente – φιλία (philia): amore o affinità

Significa letteralmente “amore per la vita” o, in senso più ampio, amore o passione per la Natura.

Da dove arriva e da quando conosciamo la Biofilia

Il concetto di biofilia si colloca al confine tra psicologia e biologia. Fu coniato per la prima volta nel 1964 dallo psicoanalista tedesco Erich Fromm per descrivere l’orientamento psicologico degli esseri umani nell’ essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale. Secondo Fromm, la biofilia è la tendenza a conservare la vita e ad evitare la morte.

Vent’anni più tardi, il biologo Edward O. Wilson, indipendentemente da Fromm, definì la biofilia come “l’innata tendenza a concentrare il proprio interesse sulla vita e sui processi vitali”.

Nel 2002 ampliò la definizione: “la biofilia è la nostra tendenza innata a concentrare l’attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”. Wilson introdusse il concetto per descrivere i tratti dell’adattamento evoluzionistico che ci permettono di sviluppare un legame psichico con il mondo vivente e la Natura.

Che cosa è il Biophilic Design?

La nascita del Biophilic Design

Il Biophilic Design è un approccio innovativo che mira a reintegrare la Natura negli ambienti artificiali, rispondendo alla nostra innata connessione con il mondo naturale. Questo concetto si è sviluppato negli ultimi decenni del secolo scorso, con il crescente riconoscimento dei benefici psicologici e fisici derivanti dall’interazione con la Natura.

Il Biophilic Design si distingue per l’enfasi sull’integrazione di elementi naturali negli spazi costruiti, con l’obiettivo di creare ambienti che favoriscano il benessere e la salute degli individui, migliorando la qualità della vita.

Il termine Biophilic Design fu coniato dall’ecologo Stephen R. Kellert nel 2005. Kellert definì il Biophilic Design come “il deliberato tentativo di tradurre l’affinità dell’Uomo con la Natura nella progettazione degli ambienti artificiali“.

L’obiettivo del Biophilic Design è di realizzare ambienti artificiali inserendo nel progetto le caratteristiche della Natura, rendendo così gli spazi il più possibile simili a quelli naturali.

Tra queste caratteristiche troviamo:

  • Luce naturale e artificiale in linea con il nostro ritmo circadiano
  • Vegetazione
  • Materiali e finiture naturali
  • Buone viste panoramiche sulla Natura
  • Curiosità
  • Colori e forme naturali

Questi elementi non solo migliorano l’estetica degli ambienti, ma hanno anche dimostrato di avere effetti positivi sulla salute mentale e fisica delle persone.

L’importanza del Biophilic Design nell’architettura e nell’interior design contemporaneo

Nel contesto dell’architettura e dell’interior design contemporanei, il Biophilic Design sta acquisendo sempre più rilevanza. In un’epoca di urbanizzazione rapida e crescente disconnessione dalla Natura, la necessità di creare ambienti che favoriscano il benessere psicologico e fisico è sempre più urgente. Il Biophilic Design promuove un ritorno alle radici naturali dell’umanità, senza rinunciare alle conquiste tecnologiche e al comfort dei nostri edifici.

Numerosi studi dimostrano come gli ambienti progettati con principi biofili possono rigenerare l’attenzione diretta e ridurre lo stress. Il Biophilic Design può anche rispondere alle sfide urbanistiche moderne, migliorando la qualità della vita nelle aree urbane e promuovendo la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Ambiti di applicazione del Biophilic Design

Il Biophilic Design può essere applicato in vari contesti, dal residenziale agli uffici e al retail. MEM dedica un corso a ciascun ambito con strategie mirate alle differenti esigenze di progettisti e utenti finali.

  • Residenziale: trasforma le abitazioni in rifugi salubri e accoglienti, migliorando la qualità della vita degli occupanti.
  • Uffici: aumenta la produttività, la creatività e la soddisfazione dei lavoratori, riducendo stress e assenteismo.
  • Retail: migliora l’esperienza del cliente e aumenta le vendite, creando un’atmosfera piacevole e invitante.

Come si applica il Biophilic Design.

Esistono diversi protocolli di Biophilic Design riconosciuti dalla comunità scientifica. Insieme al Prof. Giuseppe Barbiero, ho sviluppato un modello basato sulla psicologia evoluzionistica, che esplora i processi psicologici universali legati alla sopravvivenza e all’adattamento umano. Il nostro protocollo si concentra su temi evoluzionistici come i rifugi sicuri e le risorse abbondanti, validi ancora oggi.

Articolo scritto da Bettina Bolten, Biophilic design consultant.

 

 

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