Come costruire una comunità attraverso il recupero di un edificio scolastico: il caso dell’Istituto G. Binotti

Stato di fatto: entrata plesso scolastico

Nell’autunno del 2022 siamo stati contattati da alcune maestre della Scuola Primaria Intercomunale di Serra Sant’Abbondio e Frontone, due comuni dell’entroterra pesarese che annoverano circa un migliaio di abitanti. Si tratta di due piccole comunità duramente colpite dell’evento alluvionale di eccezionale intensità, con conseguenze importanti sul territorio, anche se non direttamente sul plesso scolatisco.

La richiesta

La richiesta di consulenza era volta a creare un progetto di miglioramento estetico e funzionale di alcuni spazi interni ed esterni dell’edificio scolastico che fa parte del plesso “G.Binotti”, al fine di ottimizzarne in modo significativo la fruizione con focus su alcuni ambienti specifici quali: aula S.T.E.A.M., biblioteca, ingresso e spazio esterno.

Prevedendo un intervento a budget ridotto, abbiamo scelto di riutilizzare e riciclare il più possibile i materiali già presenti conferendo una nuova forma agli spazi esistenti.

In definitiva, si è trattato di un esempio di progettazione inter e multi disciplinare condivisa su un edificio pubblico. Progetto di cui siamo molto orgogliosi, perché dimostra la possibilità di una collaborazione intelligente e proficua tra pubblico e privato con l’unico scopo di aumentare il benessere dell’utenza, quindi dell’intera comunità.

Un esempio che svela la profonda valenza sociale e innovativa alla base del progetto aziendale MEM.

Filosofia del progetto e struttura del team: il gruppo di lavoro

Sulla base del materiale raccolto durante i primi sopralluoghi e, trattandosi di una scuola primaria, abbiamo deciso di coinvolgere 2 educatrici di matrice Montessoriana, 1 interior designer e 1 progettista del verde. Il gruppo di lavoro così composto si è riunito in tutto 4 volte, principalmente online, lavorando in modo fluido e aperto.

Ogni professionista ha dato il suo contributo pensando principalmente al benessere delle bambine e dei bambini.

Abbiamo così deciso collettivamente di improntare la filosofia di fondo dell’intero progetto su due direttrici precise:

  1. Mettere al centro i fruitori (in primis i bambini, poi il personale docente e A.T.A.)
  2. Creare un progetto condiviso tra tutti gli stakeholders: alunne e alunni, corpo docente, personale A.T.A., genitori e amministratori locali, così da creare un valore aggiunto permanente per la piccola comunità che vive in questi luoghi e che potrebbe usufruire alcuni degli spazi sottoposti a restyling.

Abbiamo sottoposto ai bambini e bambine, al personale A.T.A. e alle insegnanti test inclusivi per comprendere bisogni e aspettative di ciascuno.

Le risposte degli utenti

La nostra peculiarità: il progetto condiviso

Come ampiamente evidenziato, tutto il progetto è stato strutturato in modo sinergico tra i professionisti MEM coinvolti e gli altri soggetti interessati, all’insegna dell’integrazione e del supporto alla crescita di tutte e di tutti coloro che usufruiscono del plesso scolastico: abbiamo sottoposto un gruppo di bambine, bambini, personale A.T.A. e insegnanti a test inclusivi che ci permettevano di comprendere effettivamente i loro bisogni e di correggere il tiro della nostra progettazione.

Nel coinvolgerli, abbiamo lasciato che ognuna e ognuno si fosse potuto esprimere secondo il linguaggio che gli era più congeniale: disegni, racconti orali o scritti, risposte secche, ecc. Così ispirati, ognuna e ognuno di noi ha potuto dare il meglio di sé nel proporre ulteriori soluzioni: le educatrici si sono espresse su colori, superfici, disposizione e scelta dei materiali per bambini e bambine; i progettisti per la messa in opera delle innovazioni interne ed esterne.

Il progetto presentato è finalizzato alla crescita, all’integrazione, all’apprendimento, all’autonomia e al benessere di tutti i fruitori degli spazi, attraverso la creazione di ambienti armoniosi e di cura.

Criteri di lavoro: le “3 erre”

Come accennato precedentemente, molta parte del progetto si è focalizzata sul riutilizzo e sul riciclo di spazi e materiali esistenti: selezionare e cambiare disposizione di mobili e materiali, valorizzare fonti di luce esterna, garantire un buon riciclo d’aria, inserire elementi naturali all’interno, per ottenere spazi di benessere.

Così operando, abbiamo potuto godere di diversi vantaggi: creazione di un budget sostenibile, il recupero e il riuso di arredi già esistenti riducendo sprechi ed evitando ulteriori consumi di suolo.

Ci siamo ispirati infatti al “principio delle 3R”: Riutilizzare, Riciclare e Ridurre.

La corposa consulenza intellettuale, è stata presentata a fine luglio sia ai committenti sia alla locale Amministrazione Comunale ha ottenuto un consenso unanime.

Trattandosi di una consulenza di tipo intellettuale e progettuale, i committenti hanno scelto di avviare una ricerca fondi per poter realizzare quanto previsto sulla carta: il progetto è dunque in una fase di avviamento.

Proposta allestimento Biblioteca

Immagini ispirazionali applicazione progetto Biblioteca

Immagini ispirazionali applicazione progetto Aula S.T.E.A.M.

Proposta allestimento Aula S.T.E.A.M.

Proposta progetto area esterna a cura di Andrea Molinaro

Immagini ispirazionali progetto “Agorà”

La consulenza secondo il #MetodoMEM: provala anche tu!

Nella parte del progetto dedicata agli spazi verdi abbiamo così studiato ogni soluzione possibile per generare inclusività e libertà di fruizione per loro; ma anche libertà di controllo e di interazione coi bimbi, per gli adulti. Insomma, la scuola è stata ripensata come un luogo rigenerativo per tutti, con un effetto aggregante per l’intera comunità di riferimento.

Questo è importante perché portare benessere attraverso un luogo di aggregazione bello e attrattivo significa letteralmente ripopolarlo e contribuire a ricreare una comunità, magari attirando persone anche dai comuni limitrofi.

In questo modo restituiamo alle persone un senso di appartenenza che renderà quella comunità più forte e compatta, cosa fondamentale soprattutto in posti che hanno visto una decrescita importante negli anni.

Questa è la valenza sociale del lavoro di MEM che è nuova per l’Italia, ma non nel resto d’Europa e del mondo.

Questa struttura di lavoro è assolutamente riproducibile per ogni spazio pubblico e in particolare per qualsiasi edificio scolastico di ogni ordine e grado.

La metodologia e la consulenza studiata e personalizzata al singolo caso specifico sono il plus che MEM è in grado di offrire.

La filosofia di fondo dei nostri progetti sarà sempre quella di creare spazi armoniosi e di benessere attraverso le ultimissime scoperte scientifiche delle varie discipline coinvolte, attraverso i professionisti e le professioniste che individueremo man mano.

Se hai intenzione o necessità di riprogettare spazi personali o ad alta frequentazione in un’ottica nuova e lungimirante, invia una mail a giorgia@memlab.it, esponici le tue esigenze e richiedi una consulenza.