Psicologia Ambientale e il Biophilic Design
A gennaio 2024 ci stata commissionata la consulenza per la ristrutturazione di un appartamento milanese di medie dimensioni di una famiglia in transizione verso l’età matura.
La famiglia, composta da genitori attivi e un figlio che frequenterà la casa solo come ospite temporaneo, desiderava un ambiente confortevole, funzionale, luminoso e ordinato.
La nostra focalizzazione è stata sul benessere psico-fisico e il contributo per la progettazione di uno spazio rigenerativo, anticipando le esigenze legate allo scorrere del tempo della famiglia durante questo importante momento di passaggio.
Dopo una prima analisi dei bisogni degli abitanti condivisi da Lascia La Scia, studio creativo nato nel 2011 da 5 architette con sede a Milano, MeM ha deciso di integrare nella progettazione due punti di vista fondamentali per la creazione di spazi rigenerativi e biofili: la Psicologia Ambientale e il Biophilic Design, e di coinvolgere rispettivamente Elena Lucini, psicologa ambientale e attuale presidente di AIPAA e Bettina Bolten; Biophilic Design consultant.
Grazie all’incontro avvenuto in sede, consulenti e progettisti hanno creato una prima bozza progettuale con uno sguardo attento ai bisogni sottili come quelli di calma, tranquillità, connessione con la Natura, stimolazione dei sensi e riduzione di tutti quelli che possono essere ostacoli, disturbi e stressori ambientali.
Finita la consulenza il gruppo di lavoro si è riunito online per definire i dettagli con ArredoCAD e procedere con l’elaborazione del 3D e del virtual tour, le progettiste hanno attinto alla materioteca Makte per la scelta dei materiali idonei.
Il progetto e le singole attività verranno presentate Mercoledì 20 marzo alle ore 18.30 presso Lascia La Scia Co-working Lab, per iscriverti clicca qui.
Approccio Psicologico Ambientale di MeM.
Ma ora entriamo nel dettaglio, per scoprire come l’apporto della Psicologia Ambientale e del Biophilic Design abbiano accompagnato le progettiste in un processo di rielaborazione del progetto residenziale.
Lasciamo la parola a Elena Lucini.
“Nella letteratura specializzata, si evidenzia come il passare degli anni comporti variazioni significative nella percezione sensoriale e necessità fisiche, richiedendo un ambiente di vita in grado di fornire un adeguato supporto.
L’avanzare dell’età porta comunemente a un calo della capacità visiva nel distinguere i contrasti, all’ingiallimento del cristallino e a una diminuzione della precisione nei movimenti e del controllo motorio.
Dal punto di vista cognitivo, spesso si presentano declini che possono creare difficoltà nel processare le informazioni ambientali, talvolta sfociando in condizioni come la demenza.
Grazie alle conoscenze della Psicologia Ambientale, è possibile adottare strategie per anticipare e adeguare l’ambiente abitativo alle esigenze di diverse fasce di età, creando uno spazio accogliente e funzionale che concilia la bellezza estetica con l’efficacia funzionale.
I principi della Psicologia Ambientale si integrano armoniosamente con i concetti del design biofilo, orientando le scelte progettuali verso forme ergonomiche, superfici tattili e una palette cromatica uniforme per favorire la facilità di movimento e ridurre il rischio di disorientamento, soprattutto in individui anziani o con difficoltà cognitive.
L’impiego di materiali naturali, forme e colori, così come la scelta di luci calde e una corretta gestione della luce naturale contribuiscono al benessere generale degli abitanti, creando un ambiente accogliente e confortevole.
Durante la ristrutturazione dei bagni, particolare attenzione è stata rivolta all’accessibilità senza compromettere il design contemporaneo e, la stanza originariamente destinata al figlio è stata riconfigurata per fungere da studio/camera ospiti, adattabile a diverse esigenze.
L’entusiasmante collaborazione tra le diverse competenze coinvolte ha prodotto soluzioni eleganti, funzionali ed efficienti che hanno soddisfatto appieno il cliente, dimostrando che l’affrontare in modo sereno e privo di rinunce le sfide legate allo scorrere del tempo è possibile, promuovendo un ambiente armonioso e inclusivo per tutti gli abitanti.
Lascio ovviamente all’appuntamento di presentazione progetto prevista per il 20 marzo il racconto nel dettaglio e come lo abbiamo applicato nel progetto.”
Design Biofilo e materiali naturali.
Il Biophilic Design gioca un ruolo essenziale nel promuovere il benessere e la salute psico-fisica all’interno degli ambienti costruiti.
Con il passare degli anni, le persone trascorrono una maggiore quantità di tempo nelle proprie abitazioni, evidenziando l’importanza di comprendere le loro specifiche caratteristiche e reali necessità.
Creare spazi abitativi che siano confortevoli, ergonomici, flessibili e adattabili al mutare delle esigenze diventa dunque una priorità imperativa.
“Nel corso del 99,9% della nostra evoluzione, l’umanità si è sviluppata in armonia con la Natura. Oggi, le nostre radici nell’ambiente naturale ci rendono ancora perfettamente adattati a tale contesto. Integrare elementi di questo legame inscindibile con la Natura all’interno degli spazi domestici può portare a diversi benefici, supportati da una crescente base di prove scientifiche.”- Bettina Bolten.
Lasciamo quindi la parola a Bettina Bolten, Biophilic Design consultant, che ci racconta come e perché ha integrato il Biophilic Design nel progetto: “Racconto di una trasformazione”.
MeM: Quali principi e strategie specifiche del Biophilic Design sono stati inclusi nella consulenza per massimizzare il contatto con la natura all’interno della casa?
B.B: “Il processo inizia con un’analisi dettagliata degli abitanti e delle loro caratteristiche uniche, integrando tali elementi nell’approccio progettuale. Questo coinvolge un dialogo approfondito per comprendere il legame personale di ciascun individuo con la Natura.
Durante la fase di ristrutturazione, viene condotta un’analisi delle gap analysis esistenti, confrontando lo spazio attuale con le reali esigenze degli utenti. Successivamente, si applica un protocollo specifico del Biophilic Design, come ad esempio quello sviluppato da Bolten&Barbiero del 2023, incentrato sui dieci temi fondamentali della progettazione biofila. Questo approccio affronta aspetti chiave come la luce naturale e artificiale, la qualità dell’aria, l’uso dei materiali, le finiture, la scelta dei colori e delle texture, la presenza di elementi vegetali, e molti altri.”
MeM: Come il Biophilic Design ha influenzato le scelte di materiali, colori e texture per creare un ambiente che risuoni con la Natura e favorisca una maggiore connessione sensoriale per gli anziani?
B.B.: “Le persone trovano maggiore tranquillità e benessere nella propria residenza quando si sentono al sicuro e possono godere di momenti di relax e riposo. Allo stesso tempo, la possibilità di interagire con gli altri abitanti e con l’ambiente circostante contribuisce a creare un’atmosfera accogliente e inclusiva.
Favorire la connessione con l’esterno, l’introduzione di piante, e l’attenzione ai materiali e alle finiture utilizzate nell’arredamento possono garantire un ambiente salutare e attento alle esigenze degli abitanti.
L’implementazione di strategie di Universal Design favorisce agli abitanti, con il passare del tempo e eventuali cambiamenti dello stato di salute, di continuare a vivere confortevolmente nella propria casa, grazie a modifiche e adattamenti facilitati che possono essere implementati in futuro senza difficoltà.”
MeM: Come il Biophilic Design ha favorito la stimolazione cognitiva, la mobilità e l’interazione sociale degli abitanti, all’interno di questo ambiente residenziale?
B.B.: “Con il passare del tempo, i nostri sensi attraversano evoluzioni e adattamenti. Nel progetto, particolare attenzione è stata riservata alla luce, progettata per soddisfare le esigenze individuali degli abitanti. La disposizione degli spazi interni è stata progettata con chiarezza e semplicità, favoriscono un ambiente accogliente e protettivo che promuove l’interazione sociale e aumenta il benessere complessivo. Un ambiente confortevole porta a una maggiore propensione all’interazione sociale, riducendo lo stress e favorendo una maggiore apertura nei confronti degli altri.
Durante la progettazione, è stata posta particolare attenzione alla facilità di movimento delle persone anziane, garantendo un’ottima flessibilità di spazio per consentire la mobilità, anche per coloro che utilizzano sedie a rotelle o altri strumenti di assistenza. Inoltre, la seconda camera da letto è stata progettata in modo da poter accogliere eventuali assistenti dedicati in un futuro.”
MeM: Com’è stata questa esperienza?
B.B.: “Coinvolgente e stimolante, portando alla consapevolezza che un approccio multidisciplinare può condurre a soluzioni innovative focalizzate sul benessere e il comfort degli abitanti. Questo progetto ha messo in evidenza l’importanza di includere varie competenze e discipline per creare spazi abitativi che rispondano pienamente alle esigenze quotidiane delle persone. Con un ricco bagaglio di conoscenze e approcci diversificati sul ruolo dello spazio fisico e sul suo impatto sul benessere individuale, emerge la necessità di adottare un linguaggio comune che integri tali conoscenze in ogni progetto. Questa sinergia è stata un punto di forza del progetto, consentendo di mettere in pratica un approccio interdisciplinare per creare ambienti abitativi ottimali.”
Nella conclusione di questo significativo progetto, emerge chiaramente l’importanza di adottare approcci inter e multidisciplinari per creare soluzioni innovative e adatte alle esigenze degli abitanti.
Lavorare in gruppi interdisciplinari non solo favorisce la diversità di prospettive e competenze, ma permette anche di affrontare sfide complesse in modo più efficace. MeM, con la sua capacità di integrare conoscenze provenienti da diverse discipline, si dimostra all’avanguardia nel promuovere un approccio collaborativo che porta a soluzioni orientate al benessere degli utenti.
MeM dimostra la sua capacità di facilitare la collaborazione tra diverse figure professionali, offrendo una vasta rete di esperti con competenze specialistiche in vari settori. Grazie a questa sinergia, è possibile sviluppare progetti che tengano conto del benessere psico-fisico e apportino un valido contributo nella progettazione di spazi rigenerativi.
Ricordiamo l’evento di presentazione dedicato a un piccolo gruppo di architetti, interior designer, arredatori, studenti di architettura e interior design, che si terrà mercoledì 20 marzo dalle ore 18.30 presso la sede di “Lascia la Scia Coworking Lab” in Via Carlo Boncompagni, 57 20139 – Milano.
Link per la registrazione all’evento: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-racconto-di-una-trasformazione-ristrutturazione-di-uno-spazio-residenziale-852931520137?aff=oddtdtcreator