
Spazi rigenerativi in azienda: il caso BS Osimo tra Psicologia Ambientale e Biophilic Design
Oggi più che mai gli spazi di lavoro sono chiamati a rispondere a nuove esigenze: benessere psicofisico, sostenibilità, identità aziendale, efficienza.
BS Osimo, azienda attiva nella fornitura di materiali per l’interior design, ha deciso di affrontare questa sfida affidando a MeMlab – Mind, Emotion, Movement il restyling della propria sede operativa.
Il risultato? Un ambiente rigenerativo progettato su basi scientifiche, dove psicologia ambientale e Biophilic Design si incontrano per dare forma a un nuovo modo di vivere il lavoro.
Ne parliamo con Rita Berto, psicologa ambientale e dottore di ricerca in percezione e psicofisica, e Bettina Bolten, biophilic design consultant, entrambe parte del comitato tecnico MeMlab.
Dall’analisi alla progettazione rigenerativa:un metodo interdisciplinare
Il progetto di restyling ha coinvolto spazi articolati e complessi: magazzino, uffici commerciali e amministrativi, showroom, sale riunioni e un’area esterna estesa.
«La trasformazione si è basata su un approccio evidence-based, integrando psicologia ambientale e Biophilic Design» spiega Rita Berto.
«Abbiamo applicato il Reasonable Person Model per progettare ambienti che rispondessero ai bisogni innati di comprensione, esplorazione e rigenerazione psicofisiologica.»
L’obiettivo non era solo estetico. L’ambiente di lavoro è stato pensato per favorire il recupero psico-fisico, migliorare le dinamiche sociali e aumentare la soddisfazione lavorativa.
Per Berto, «un ambiente rigenerativo non è solo bello, sostenibile e ergonomico: è uno spazio che rispecchia il nostro legame evoluzionistico con la Natura e risponde a meccanismi biologici innati».
Render realizzati da ArredoCAD
I principi del Biophilic Design: la natura dentro l’ufficio
«Il Biophilic Design si basa sulla biofilia, l’affinità innata dell’essere umano con la Natura» spiega Bolten.
«Nel progetto per BS Osimo abbiamo applicato selettivamente i 10 temi del protocollo Bolten & Barbiero (2023), concentrandoci su luce naturale, materiali, flussi, acustica e connessione tra interno ed esterno.»
Alcuni interventi chiave:
- Illuminazione naturale ottimizzata e schermature intelligenti per ridurre l’abbagliamento e per evitare l’eccessiva esposizione al sole durante i mesi più caldi.
- Materiali naturali ed eco-compatibili, in particolare il legno, che ha giocato un ruolo centrale nella nostra storia, ed è apprezzato per la sua variabilità superficiale, i nodi, la venatura e il colore, riuscendo a mantenere un’identità “naturale” nonostante le lavorazioni umane.
- Elementi vegetali inseriti strategicamente per aumentare la qualità percepita e il comfort psicologico.
- Spazi multifunzionali, zone per il lavoro individuale e per la collaborazione.
- Protezione e controllo sono due concetti evoluzionistici che sono stati inseriti per soddisfare le esigenze di privacy e spazio personale dei lavoratori, consentendo loro di mantenere un buon livello di riservatezza, pur avendo al contempo un adeguato controllo su ciò che accade negli ambienti circostanti e all’esterno.
- Gestione dei flussi tra aree operative e uffici, migliorando sicurezza e wayfinding.
- Acustica ottimizzata con controsoffitti fonoassorbenti.
- Colori neutri e naturali, per stimolare concentrazione e rilassamento, con accenti più vivaci dove necessario.
Render realizzati da ArredoCAD
Psicologia ambientale applicata: spazio e prestazione.
La progettazione ha tenuto conto dei tre pilastri della “relazione ottimale tra persona e spazio”:
- Comprensibilità: regole chiare, spazi leggibili, partecipazione attiva ai cambiamenti.
- Gestibilità: comfort fisico, possibilità di personalizzare, presenza di spazi rigenerativi.
- Significato: identità di luogo, valori condivisi, coerenza con il brand.
«Un ambiente che soddisfa questi criteri – aggiunge Berto – migliora la prestazione, riduce lo stress psicofisico e favorisce il senso di appartenenza. I principali ostacoli al benessere derivano spesso da elementi fisico-estetici trascurati: stressori ambientali, assenza di privacy, postazioni scomode.»
Lo studio pre-restyling ha evidenziato l’assenza di quattro elementi fondamentali per la rigenerazione psicofisica:
- Coerenza
- Complessità
- Leggibilità
- Mistero
La loro giusta combinazione è alla base della percezione positiva di uno spazio e della sua capacità di generare benessere psicofisico.
Render realizzati da ArredoCAD
L’identità personale per costruire l’identità aziendale
Secondo la psicologia ambientale, rafforzare l’identità aziendale significa valorizzare anche l’identità individuale.
«Gli spazi devono permettere a ciascun lavoratore di esprimere se stesso – afferma Berto –. La territorialità, cioè la possibilità di personalizzare un angolo, una postazione, favorisce l’attaccamento emotivo al luogo, che si riflette in un maggiore coinvolgimento con l’azienda.»
Difficoltà e opportunità: il valore reale della progettazione biofila
Come ogni intervento innovativo, anche questo ha incontrato alcune resistenze.
«Uno degli ostacoli più comuni – racconta Bolten – è la difficoltà nel far comprendere che il Biophilic Design non è un esercizio di stile, ma una scelta funzionale, legata alla salute delle persone.»
Anche i costi iniziali possono sembrare più alti, soprattutto per materiali sostenibili o soluzioni su misura.
«Ma il ritorno sull’investimento si manifesta nel tempo: meno assenze, più produttività, più soddisfazione degli utenti» precisa Bolten.
Con creatività e progettazione mirata è possibile trovare soluzioni biofile anche con budget contenuti, senza rinunciare alla qualità rigenerativa.
Render realizzati da ArredoCAD
Un nuovo modo di lavorare (e progettare)
Grazie al supporto di MeMlab, BS Osimo ha trasformato la propria sede in un luogo che accoglie, rigenera e ispira.
Uno spazio che non solo migliora il lavoro quotidiano, ma racconta con coerenza i valori dell’azienda.
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