Trasformare luoghi in esperienze: il progetto di Sabrina a Santa Lucia del Mela

Progettare una casa vacanze significa andare oltre l’estetica: è creare un’esperienza capace di accogliere, rilassare e connettere chi la vive con il territorio circostante.
Sabrina Montagnoli, architetto, interior designer e fondatrice di ZeumaDesign, ha affrontato questa sfida con un approccio innovativo, avvalendosi della consulenza MeM, nello specifico di Chiara Marchetti, architetta, biophilic designer, docente, ricercatrice e socia fondatore di AIPAA, per integrare i principi del Biophilic Design nel suo progetto a Santa Lucia del Mela, in Sicilia.

Abbiamo avuto il piacere di intervistarla per scoprire il percorso progettuale che ha portato alla creazione di un rifugio autentico e rigenerante.

 

MeM: “Ci racconti com’è nato il progetto della casa vacanze a Santa Lucia del Mela e qual era la visione iniziale?

S.M.: “Sono stata contattata per curare il progetto architettonico e di interior design di un edificio su tre piani che il cliente voleva trasformare in una casa vacanze, realizzando mini appartamenti indipendenti, uno per piano.

Fin da subito, l’obiettivo è stato quello di valorizzare la meravigliosa vista esterna, progettando uno spazio che creasse un senso di continuità tra l’interno e il paesaggio. Per questo ho scelto una palette cromatica rilassante, ispirata ai colori della natura circostante, e materiali che trasmettessero autenticità.

Per dare identità al progetto e integrarlo nel contesto locale, ho cercato un concept forte e riconoscibile. La scelta è ricaduta su un elemento simbolico della Sicilia: il fico d’India. Questo frutto iconico, con le sue sfumature vibranti e la sua connessione con la cultura mediterranea, è diventato il filo conduttore della progettazione. L’idea è piaciuta immediatamente al cliente, che ha apprezzato il valore narrativo dietro questa scelta.

MeM: “Quali sono state le principali sfide progettuali che hai dovuto affrontare?”

S.M.: “Una delle sfide più complesse è stata la gestione dello spazio. Ogni appartamento aveva una metratura ridotta, ma doveva includere cucina, zona living, letto con guardaroba e una postazione scrivania per lo smart working.

Ho lavorato su diverse ipotesi di layout, testando più soluzioni fino a trovare la configurazione ottimale che garantisse comfort e funzionalità. Ogni elemento d’arredo è stato selezionato con cura per massimizzare l’ergonomia e la praticità, senza sacrificare l’estetica.

Un’altra criticità era rappresentata dalle pareti inclinate, soprattutto al piano più basso, che rendevano difficoltosa l’organizzazione dello spazio. Per correggere queste asimmetrie senza stravolgere la struttura, ho apportato alcune modifiche strategiche, migliorando la percezione dell’ambiente e la disposizione degli arredi.”

 

MeM: “Come hai pensato di rendere la casa vacanze un’esperienza unica per gli ospiti?”

S.M.: “Il mio obiettivo principale era creare un ambiente accogliente e rigenerativo, in cui gli ospiti potessero sentirsi immediatamente a casa.

Per ottenere questo risultato, ho lavorato su tre aspetti fondamentali:

  1. Funzionalità e chiarezza del layout – Gli spazi sono stati progettati per essere intuitivi e facili da vivere, facilitando l’orientamento dell’ospite e aumentando il comfort abitativo.
  2. Connessione con la natura – Ho scelto materiali naturali e tonalità fredde e rilassanti, capaci di favorire il relax e il distacco dalla routine quotidiana. Questa scelta cromatica non solo migliora l’esperienza sensoriale, ma crea anche un forte legame visivo con il paesaggio esterno.
  3. Valorizzazione delle prospettive – Ho studiato ogni apertura e disposizione degli arredi per massimizzare la vista panoramica, rendendola protagonista dell’esperienza abitativa. Questo dettaglio, oltre a essere un valore aggiunto per gli ospiti, diventa anche un elemento distintivo del progetto.

MeM: “Come la consulenza MeM e il Biophilic Design hanno influenzato il progetto?”

S.M.: “La consulenza MeM è stata fondamentale per affinare il progetto e rendere l’esperienza abitativa ancora più immersiva e coerente.

Avevo già un’impostazione ben definita, con un layout funzionale, una palette cromatica naturale e un concept basato sul fico d’India, ma grazie ai suggerimenti ricevuti ho potuto lavorare più nel dettaglio su alcuni aspetti chiave:

  • Approfondimento del concept – Ho studiato più a fondo il fico d’India e ho deciso di caratterizzare ogni piano con una diversa varietà del frutto, differenziando gli ambienti attraverso il colore.
  • Maggior connessione tra interno ed esterno – Ho rielaborato alcune scelte progettuali per rafforzare il legame visivo e sensoriale con il paesaggio, utilizzando materiali e texture che evocano la natura circostante.
  • Ottimizzazione del comfort psicofisico – Ho lavorato sulla qualità della luce, sulla selezione di materiali a basso impatto ambientale e sulla percezione dello spazio per creare un rifugio rigenerante per gli ospiti.

Il risultato? Un ambiente che non è solo una semplice casa vacanze, ma un luogo capace di offrire un’esperienza sensoriale e rigenerativa, dove il design e il comfort si fondono armoniosamente con il territorio.

MeM: “Qual è stato il valore aggiunto nel progettare uno spazio seguendo i principi del Biophilic Design?”

S.M.: “Integrare il Biophilic Design non significa solo rendere uno spazio più bello, ma anche creare un’esperienza che influisce positivamente sul benessere degli utenti.

Abbiamo notato che gli ambienti progettati con cura attirano una clientela più selezionata, disposta a spendere di più per soggiornare in una casa vacanze che offre un’esperienza autentica e rigenerante.

Prima di iniziare il progetto, abbiamo condotto una ricerca di mercato per individuare il miglior posizionamento della struttura e differenziarla dalla concorrenza. Puntare su un design ispirato alla natura e al benessere si è rivelato un valore aggiunto sia dal punto di vista esperienziale che commerciale.

Inoltre, un ambiente progettato in modo consapevole non solo aumenta la percezione di comfort e relax degli ospiti, ma ha anche un impatto sulla manutenzione: quanto più le persone si sentono a casa e a loro agio, tanto più avranno cura degli spazi che le accolgono.

MeM: “Cosa consiglieresti a chi vuole integrare il Biophilic Design nei propri progetti di interior design?”

S.M.: “Il mio consiglio è di iniziare approfondendo i principi fondamentali, perché il Biophilic Design è un campo vasto e in continua evoluzione.

Per applicarlo in modo efficace ai progetti, suggerisco di partire da pochi elementi chiave e integrarli gradualmente:

✅ Scegliere materiali naturali per creare un senso di autenticità e connessione con la natura.
✅ Utilizzare una palette cromatica ispirata al contesto per armonizzare gli ambienti e migliorare il comfort visivo.
✅ Curare l’organizzazione dello spazio per facilitare il benessere e la funzionalità dell’ambiente.

L’integrazione del Biophilic Design ha reso la casa vacanze un luogo di benessere totale, dove ogni dettaglio è studiato per favorire il relax e la riconnessione con la natura, aumentando il valore percepito dell’esperienza abitativa.”

Un progetto che fa la differenza

l progetto di Sabrina dimostra come il design consapevole possa trasformare un semplice spazio in un’esperienza unica e memorabile. L’approccio basato sul Biophilic Design ha dato vita a una casa vacanze che non solo si distingue per estetica e funzionalità, ma che promuove il benessere degli ospiti e valorizza il contesto naturale.

La consulenza MeM ha fornito gli strumenti per affinare il progetto, rendendolo ancora più efficace e strategico.

Un esempio concreto di come il design possa creare valore, migliorando l’esperienza abitativa e differenziando un’attività nel mercato dell’ospitalità.

Se desideri sapere di più su questo meraviglioso progetto, guarda il video di Sabrina qui