Colori e benessere nei luoghi di lavoro: intervista al Prof. Massimo Caiazzo

La progettazione cromatica sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella creazione di ambienti di lavoro salubri ed efficienti. Per approfondire questo tema, MeM ha intervistato il Prof. Massimo Caiazzo, presidente di IACC Italia (Associazione Italiana Consulenti-Progettisti del Colore ETS), noto a livello internazionale per il suo approccio scientifico e le sue soluzioni cromatiche avanzate. L’intervista si concentra sull’intervento di riqualificazione cromatica realizzato all’interno dello stabilimento Vetropack, sviluppato in collaborazione con Nello Marelli, vice presidente IACC Italia.

MeM: “Come è iniziato il progetto cromatico all’interno dell’azienda Vetropack e quali sono state le problematiche principali riscontrate?

M.C.: “Il progetto è iniziato con un sopralluogo presso lo stabilimento di Trezzano sul Naviglio, alla presenza mia, di Nello Marelli e del manager dell’azienda, Ruggero Spera.

Successivamente, abbiamo organizzato un incontro online con i vertici internazionali dell’azienda per presentare le criticità individuate, che riguardavano il clima cromatico e l’illuminazione degli ambienti di lavoro.

Abbiamo riscontrato che l’atmosfera cromatica e luminosa dello stabilimento di Trezzano risultava inadeguata, causando affaticamento e perdita di motivazione tra i lavoratori.
Questa analisi è stata fondamentale per gettare le basi della progettazione del nuovo stabilimento a Boffalora sul Ticino.”

MeM: “Quali fattori avete considerato per migliorare il benessere dei lavoratori?

M.C.: “Il primo passo è stato la stesura di un profilo di polarità basato su un questionario a differenziale semantico, somministrato ai dipendenti dello stabilimento di Trezzano.
Questo ci ha permesso di individuare obiettivi chiari e criticità specifiche.

Uno dei problemi principali era l’illuminazione, caratterizzata da forti riverberi e bruschi passaggi tra luce e ombra, che contribuivano all’affaticamento visivo.
Nei reparti Forni e Controllo Qualità, le problematiche erano particolarmente accentuate: nel primo, le tonalità calde come rosso e arancione creavano una sensazione di stress fisico e psicologico, mentre nel secondo l’illuminazione debole e i colori confusi compromettevano la concentrazione e l’orientamento.

Abbiamo quindi lavorato per ridurre l’affaticamento visivo, ottimizzare la gestione delle temperature cromatiche e luminose e creare un ambiente più armonioso, in grado di favorire la concentrazione e ridurre lo stress fisico dei lavoratori.

MeM: “Come la progettazione cromatica ha influenzato il clima lavorativo e la produttività?”

M.C.: “Nel reparto Forni, caratterizzato da un ambiente dominato da calore intenso e rumori elevati, abbiamo introdotto tonalità fredde per compensare visivamente la percezione del calore e rendere l’ambiente più sopportabile. Questo ha portato a una riduzione dello stress e a un miglioramento del benessere generale dei dipendenti.

Nel reparto Controllo Qualità, invece, dove l’illuminazione era debole e i colori ipostimolanti penalizzavano la concentrazione, abbiamo scelto colori più vivaci e stimolanti, facilitando l’orientamento e il mantenimento dell’attenzione.

Abbiamo inoltre introdotto tonalità come il verde oliva nelle aree più rumorose per attenuare i suoni stridenti e migliorare l’equilibrio sensoriale.
Questi interventi hanno avuto un impatto positivo sul comfort generale, riducendo lo stress e migliorando la produttività
.”

MeM: “Quali criteri avete seguito per la selezione della palette cromatica?”

M.C.: “Abbiamo utilizzato un approccio che considerasse non solo la percezione visiva, ma anche le esigenze fisiologiche dei lavoratori. La selezione dei colori è stata basata sui principi dell’ergonomia cromatica, con l’obiettivo di ridurre l’affaticamento visivo e migliorare il comfort ambientale.

Abbiamo calibrato i colori e l’illuminazione in base alla luce naturale disponibile e alle variazioni circadiane, in modo da mantenere un equilibrio armonioso durante le diverse ore del giorno e delle stagioni. Questo ha permesso di creare un ambiente lavorativo più dinamico e accogliente.

MeM: “Ci sono dati o feedback che dimostrano l’impatto positivo della progettazione cromatica?”

M.C.: “Sì, i dati raccolti mostrano un incremento della produttività e un miglioramento del benessere dei lavoratori. L’introduzione di palette cromatiche mirate ha ridotto lo stress visivo e fisico, favorendo una maggiore concentrazione e riducendo l’affaticamento.

Gli spazi di lavoro sono stati percepiti come più accoglienti e stimolanti, migliorando il morale e il senso di appartenenza dei dipendenti.
La riorganizzazione cromatica ha anche rafforzato la cultura aziendale, promuovendo un ambiente più positivo e coeso.

MeM: “Quali sono le principali difficoltà nel proporre soluzioni cromatiche alle aziende?”

M.C.: “La resistenza al cambiamento è una delle sfide più comuni. Molte aziende vedono il colore solo come un aspetto estetico, senza comprenderne l’influenza sul benessere e sulla produttività.

Tuttavia, quando la committenza è aperta e consapevole, è possibile integrare il colore come una componente strategica, trasformando l’ambiente lavorativo in un fattore determinante per il successo aziendale.

MeM: “Come si stanno evolvendo le aziende italiane nell’adozione della progettazione cromatica?

M.C.: “Negli ultimi anni, sempre più aziende stanno comprendendo l’importanza del colore nella progettazione degli spazi lavorativi. Tuttavia, rimangono alcune barriere, come la mancanza di consapevolezza tra i decisori aziendali e i budget limitati destinati a questi interventi.

Per superare queste difficoltà, è essenziale educare il mercato, fornire dati concreti e dimostrare con esempi di successo come la progettazione cromatica possa influire positivamente sulle performance aziendali e sul benessere dei lavoratori.

Conclusione

L’intervento cromatico realizzato presso Vetropack dimostra come una progettazione strategica del colore possa trasformare radicalmente gli ambienti di lavoro, migliorando la qualità della vita dei dipendenti e ottimizzando la produttività. Attraverso un approccio scientifico e multidisciplinare, il Prof. Caiazzo e il team di IACC Italia hanno dimostrato che il colore non è solo una questione estetica, ma uno strumento potente per il benessere e il successo aziendale.

MeM continua a promuovere queste tematiche attraverso formazione e consulenze dedicate, aiutando le aziende a integrare il colore come elemento chiave della progettazione rigenerativa, e progettisti attravreso percorsi formativi intensivi e qualificanti.

In partenza il corso: “Colore e spazi lavorativi: per una progettazione funzionale” a cura del Prof. Massimo Caiazzo per progettare ambienti lavorativi in grado di migliorarne la percezione complessiva e incrementare il benessere fisiologico complessivo di chi li frequenta alleviando lo stress e l’eventuale senso di frustrazione.

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