I falsi miti del Biophilic Design: sfatiamo ogni pregiudizio

Abbiamo pensato a questo articolo per fornire ai progettisti uno strumento efficace per comunicare al meglio con i propri clienti, soprattutto i più scettici, riguardo al Biophilic Design.

Spiegare con chiarezza e superare i falsi miti che circondano questa pratica, può rendere più facile proporre soluzioni che migliorino la qualità della vita e il benessere negli spazi abitativi, commerciali e lavorativi.

Partiamo dal principio…

La biofilia è l’innata connessione che gli esseri umani hanno con la Natura. Derivante dal termine greco “amore per la vita”, questa idea suggerisce che la vicinanza agli elementi naturali migliora il nostro benessere psicofisico.

Il Biophilic design applica questo principio alla progettazione degli spazi costruiti, creando ambienti che facilitano il contatto con la Natura. Che si tratti di luce naturale, materiali organici o visuali, il Biophilic design cerca di migliorare la qualità della vita, ridurre lo stress e aumentare la produttività.

Tuttavia, ci sono diversi miti e malintesi su cosa il Biophilic design non sia.

In questo articolo esploreremo i principali errori o false credenze riguardo a questa disciplina e come evitarli.

Cosa non è il Biophilic Design

Non riguarda solo l’aggiunta di piante.

Uno dei maggiori fraintendimenti è che il Biophilic design consista semplicemente nel posizionare piante negli spazi. In realtà, è molto più ampio e include l’uso di materiali naturali, elementi d’acqua e forme organiche per migliorare il benessere.

Si tratta di creare un ambiente multisensoriale che nutra una connessione con la Natura​.

 

1. Non è un approccio valido per tutti.

Il Biophilic design è altamente adattabile e dovrebbe essere personalizzato in base al contesto culturale e architettonico di ogni progetto. Che si tratti di spazi residenziali, commerciali o pubblici, può riflettere l’ecosistema locale e il patrimonio culturale​.

2. Non è eccessivamente complicato o costoso.

Alcuni credono che implementare il Biophilic design sia costoso e complesso, ma con una pianificazione attenta, può essere integrato senza difficoltà nei progetti architettonici esistenti. Nel lungo termine, è conveniente grazie al risparmio energetico e al miglioramento del benessere mentale e fisico​,

3. Non è solo una moda passeggera.

Sebbene qualcuno possa vedere il Biophilic design come una tendenza effimera, è profondamente radicato nel bisogno umano di Natura. Con la sostenibilità e il benessere che rimangono priorità centrali, è probabile che diventi ancora più essenziale nelle pratiche di design future​.

Il protocollo Bolten-Barbiero

Nel 2023 dove vengono pubblicati i dieci temi del Biophilic Design di Bettina Bolten e Giuseppe Barbiero del Laboratorio LEAF dell’Università della Valle d’Aosta con l’obiettivo di creare un sistema più applicabile e pratico per l’integrazione della biofilia nella progettazione architettonica. Si basa su dieci temi principali che includono elementi cruciali come la luce (sia naturale che artificiale), la qualità dell’aria, l’acqua, la vegetazione, i profumi, i suoni e altri fattori legati all’ambiente e al benessere umano.

Tra gli aspetti più rilevanti del protocollo, c’è l’importanza della luce, riconosciuta come fondamentale per la salute delle persone, e la considerazione di altri sensi come l’olfatto, che spesso viene sottovalutato ma gioca un ruolo chiave nelle nostre percezioni degli spazi.

Il protocollo di Bolten e Barbiero rappresenta un’evoluzione nella progettazione biofila, ponendo un forte accento non solo sulla presenza di elementi naturali, ma anche sulla capacità degli ambienti di influenzare positivamente la nostra salute e il nostro benessere psicofisico.

 

Noi di MeM ci impegniamo a sensibilizzare e promuovere pratiche progettuali incentrate sul benessere, creando spazi che migliorano la salute psicofisica e favoriscono un legame profondo con la Natura.

I nostri percorsi formativi sono pensati per fornire strumenti concreti e aggiornati ai professionisti, garantendo un approccio all’avanguardia per progettare ambienti rigenerativi e sostenibili.

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