There’s no place like home
Una parola, tre lettere, un suono familiare: MEM.
La sensazione viscerale di luogo sicuro, della prima casa che ci ha accolto quando ci siamo affacciati alla vita, la Mamma.
Sede della nostra memoria, la casa è metafora del nostro mondo interiore, collezione di oggetti, ricordi, emozioni. Uno spazio di intimità profonda, sintesi del nostro essere nel passato, nel presente e nel futuro.
Casa è anche estensione del nostro corpo e gli elementi che la compongono sono fattori determinanti che influenzano più o meno consciamente l’esperienza sensibile del nostro vivere quotidiano.
Negli ultimi due anni, inoltre, la casa ha assunto un nuovo valore e il forte stravolgimento dei paradigmi sociali ha messo in luce l’importanza di ricalibrare la nostra modalità di abitare.
MEM nasce per rispondere a quest’esigenza attraverso un progetto circolare di formazione e consulenza che mette al centro il benessere psicofisico della persona in relazione all’ambiente.
Circuito inclusivo in continua evoluzione, MEM investe sull’essere umano creando partnership e collaborazioni con professionisti dell’abitare uniti da un obiettivo comune: accompagnare l’individuo verso un abitare consapevole.
MEM è la Tredicesima lettera di molti abjad semitici, come il fenicio, l’aramaico, l’ebraico e deriva da un antichissimo segno che indicava le acque matriciali, il grande abisso, la madre primordiale, l’ambiente dal quale nasce ogni forma di vita.
MEM è una visione racchiusa in tre parole: Mind_Emotion_Movement —
pilastri fondamentali e chiavi di lettura indispensabili per (ri)scoprire il nostro sentire più profondo attraverso l’esplorazione dello spazio che ci circonda.
MEM è un viaggio verso un nuovo concetto di casa.
Una casa che ci rappresenti davvero.
Una casa dove scrivere la nostra storia, ogni giorno.
After all, there’s no place like home.
Immagine di Francesca Bianchelli