New into Old: l’ospedale Meyer di Firenze
Un’antica villa all’interno di un parco di alberi secolari circondata dalle rinomate colline fiorentine, già pone più di un dilemma progettuale sopratutto se si chiede di trasformare il contesto in un moderno centro pediatrico all’avanguardia.
Il sito richiedeva un’elevata sensibilità al patrimonio ambientale e culturale, che si potesse trasformare e aggiornare con continuità e innovazione.
Due obiettivi apparentemente contrastanti che CSPE e Anshen + Allen hanno riassunto in un edificio mimetico incastonato nella collina che integra vecchio e nuovo, generando un sapiente dialogo tra ambiente artificiale e naturale.
Teoricamente concepita come un’opera di “land-art“, la nuova architettura, osservata dall’alto, mostra un approccio topologico innovativo che armonizza la morfologia dell’edificio con le curve della collina, facendolo apparire come un elemento naturale del territorio.
I tre piani sono rastremati e sfalsati in modo da creare aggetti con ampie terrazze paesaggistiche “coronate” da un tetto verde che funge da giardino curativo, offrendo una vista spettacolare su Firenze.
ll Nuovo Padiglione e la sostenibilità
La forza del nuovo ospedale pediatrico di Firenze sta nella rivisitazione non solo tecnologica ma anche culturale dell’ospedalizzazione, senza compromettere l’identità della nuova architettura.
Alta tecnologia e sensibilità ambientale sono le parole d’ordine di questo progetto, che nel 2000 ha ricevuto un finanziamento dall’Unione Europea per realizzare le migliori procedure sostenibili e promuovere il risparmio energetico.
Un progetto concepito come un sistema unitario di aree verdi, dove tecnologia e materiali determinano l’equilibrio sostenibile della struttura.
Anche nella ristrutturazione della Villa e nel nuovo Padiglione sono state implementate numerose soluzioni eco-compatibili.
Villa Ognissanti presenta un nuovo tetto ventilato, dispositivi di ombreggiamento e griglie di facciata che favoriscono la ventilazione naturale, ma, l’elemento più impressionante, è l’ingresso bioclimatico chiamato “Serra”, che funge da volto pubblico dell’ospedale.
Questo spazio curvo a tripla altezza, collegato all’ala centrale della Villa, è un atrio innovativo che trasforma la sostenibilità in un linguaggio di materiali, texture e colori.
I pilastri in legno lamellare presentano una disposizione che ricorda la forma degli alberi circostanti, mentre sostengono la struttura dei pannelli fotovoltaici.
Il design della struttura ricorda le costole di una balena e riporta alla memoria il vecchio Pinocchio di legno, la cui storia ha ispirato molti dettagli tecnici e artistici.
Il tetto verde, oltre a essere un giardino riparato per i piccoli pazienti, è un’innovativa copertura ad alto isolamento che abbassa naturalmente la temperatura interna dell’ospedale di diversi gradi e svolge quindi un ruolo di primo piano nel bilancio energetico dell’edificio.
Il tetto è attraversato da lucernari conici, chiamati “cappelli di Pinocchio”, che, insieme ai 47 “solatubi”, garantiscono l’illuminazione naturale degli interni.
Le buone condizioni climatiche e l’orientamento dell’edificio massimizzano la luce naturale e il rapporto visivo con il paesaggio, permettendo ai pazienti di percepirne i cambiamenti, il tempo e le stagioni che passano, riducendo così il senso di isolamento.
La qualità della luce e dell’illuminazione giocano un ruolo fondamentale per il benessere ambientale e psicologico.
Il design guidato dalla ricerca
L’innovativa metodologia utilizza le migliori evidenze in materia di luce, suono, arte, qualità dell’aria, colore e natura.
Gli interni sono stati arricchiti con angoli di gioco, aree ricreative, segnaletica colorata e opere d’arte pensate per far sentire i bambini più a casa e meno in ospedale.
Questo approccio determina importanti benefici anche per ciò che riguarda le dinamiche terapeutiche; è infatti scientificamente provato che il benessere ambientale interagisce positivamente con i tempi e le modalità del trattamento medico.
Il nuovo ospedale pediatrico Meyer di Firenze è il risultato di un team interdisciplinare che ha condiviso la sfida di creare un luogo incentrato sul paziente.
Il nuovo Meyer di Firenze è uno dei primi esempi riusciti di una forma di sperimentazione in cui l’architettura interpreta la percezione dello spazio attraverso la psicologia infantile per creare un vero e proprio ospedale per bambini, ovvero una struttura ospedaliera del futuro.