Com’é cambiata la mia percezione del colore

La ricostruzione di una casa diventa l’occasione per entrare in contatto con una esperienza professionale unica, utilissima nella pratica e per la crescita personale.

 

Mi chiamo Luca, ho 55 anni e voglio condividere la mia esperienza al precedente corso sulle implicazioni neurologiche e psicologiche del colore condotto dall’architetta Silvia Zanichelli e dalla Dott.ssa Maria Grazia Mazzali, titolari dello Studio S di Parma.

Dopo un lungo periodo di assenza dalla e della mia casa (causa profonda ristrutturazione a seguito della dichiarazione di non agibilità della stessa), mi sono trovato a doverla ri-progettare, farla pitturare e ri-arredare praticamente da zero. Con implicazioni pratiche, psicologiche ed estetiche molto significative.

In questo contesto per me movimentato, a Febbraio Giorgia Donini mi ha caldamente consigliato di seguire sulla piattaforma MEM il corso Colore: psicologia e neuroscienze per una progettazione consapevole dello Studio S di Parma. Il titolo mi incuriosiva tantissimo ma non capivo quale potesse essere la ricaduta sulle mie vicende personali.

Non nascondo che vedere insieme due professionalità così apparentemente diverse come quelle di Silvia e di Maria Grazia mi aveva intrigato: come mai una architetta/interior designer lavora insieme ad una psichiatra/psicanalista? Che c’azzeccano?

Documentandomi su di loro, ho scoperto che Silvia Zanichelli è laureata in Architettura al Politecnico di Milano e ha un master in Interior Design alla Scuola Politecnica di Design. Ma soprattutto, ha conseguito un master in Psicologia architettonica alla UniPD. E’ stata assistente al Politecnico di Milano e alla Domus Academy, Scuola di Moda e Design a Milano. E’ stata anche    co-docente alla Fondazione Istituto Tecnico Superiore Energia, Ambiente e Edilizia Sostenibile di Siena.

Maria Grazia Mazzali, invece, è laureata in medicina, è psichiatra e psicoanalista (allieva di Giampaolo Lai, il padre delle Tecniche Conversazionali), si occupa della divulgazione del sapere psicanalitico e soprattutto della consulenza per l’architettura. Ha scritto anche due romanzi, “A più tardi” del 2018 e “Tancredi”, l’anno successivo.

Da 16 anni Silvia e Maria Grazia svolgono a Parma attività di progettazione nel loro Studio S utilizzando un approccio decisamente innovativo che prevede l’impiego delle neuroscienze e della psicologia ambientale applicate ad architettura e design. A questa attività hanno affiancato quella di divulgatrici delle materie e dei metodi che usano nella loro vita professionale quotidiana.

Niente male, vero?

Frequentando questo Corso da neofita, temevo di non poter comprendere quel che sarebbe stato detto e trasmesso come sapere. E invece… sorpresa! In 8 ore (very full!) Silvia e Maria Grazia hanno reso concetti per me nuovissimi come fossero le cose più semplici e ovvie del mondo: impossibile non capire quel che raccontavano con parole, immagini, schemi e grafiche alla mano.

Ho così scoperto che il nostro cervello di umani non ha subìto grandissimi cambiamenti da almeno 200.000 anni a questa parte e che quindi ragioniamo spesso con i criteri che i nostri lontani antenati utilizzavano nella Savane dalle quali proveniamo.

Poi ho scoperto che lo spazio della nostra “tana” è disposto secondo bisogni ancestrali che dobbiamo soddisfare, ma soprattutto che i colori di cui ci circondiamo -o nei quali siamo immersi- determinano reazioni psicologiche precise, che sono state misurate e fatte oggetto di studi scientifici.

Qualche esempio? Ho scoperto che il verde è il colore con il maggior numero di implicazioni psicologiche perché associato dal nostro cervello al concetto di sopravvivenza. Molto probabilmente in quanto rimanda alla vegetazione e quindi alle radure che potevano assicurare ai nostri avi acqua e cibo.

Ma c’è anche un risvolto puramente fisiologico che non conoscevo proprio: il nostro cristallino mette a fuoco il colore verde sulla retina senza alcuno sforzo, cosa che contribuisce in maniera determinante a diminuire lo stress e a darci una sensazione di benessere e relax. Se presente nei luoghi di degenza, rallenta addirittura la circolazione sanguigna favorendo la convalescenza e diminuendo la sensazione di dolore! A proposito… avete notato che i chirurghi indossano un camice verde!?

Non finisce qui: le stanze illuminate con luci calde (quelle dai 3.000 K in giù; per capirci, dal cosiddetto “bianco caldo” all’arancione) danno la sensazione di essere anche termicamente più calde, tanto che la temperatura del riscaldamento viene abbassata di quasi 4°C rispetto ad ambienti illuminati in altro modo!

Persino la percezione del tempo e degli oggetti viene influenzata dal loro colore o dal colore nel quale sono immersi: una luce rossa ci dà la sensazione di un tempo più lungo e di una maggiore grandezza e pesantezza degli oggetti; viceversa, gli stessi oggetti e lo stesso lasso di tempo percepiti sotto una luce blu li fanno diventare più piccoli e leggeri e il tempo più breve.

Una pittura rosso acceso su tutte le pareti crea talmente disagio che una casa automobilistica giapponese ha pensato bene di colorare così i suoi bagni in modo da limitare il tempo di permanenza dei suoi dipendenti! Pazzesco? Sì, ma reale (ed evidentemente funziona!).

Una valigia bianca viene percepita come più grande e pesante della stessa colorata di nero! Incredibile anche questo, no?

Dopo aver appreso queste e tantissime altre cose, dopo aver visto le applicazioni pratiche che le docenti e i colleghi studenti professionisti hanno condiviso nella sezione dedicata ai Project Work, ho cominciato a guardare con occhio molto diverso la mia casa ristrutturata.

E’ così che ho pensato di creare dei contrasti tra pavimenti, pareti e i mobili che avevo deciso di recuperare: ho fatto pitturare di aragosta acceso una trave e una colonna che contengono la mia cucina, creando una cornice e contrastando in questo modo il bianco delle pareti e il tortora del pavimento. Il tendaggio che sta di fronte ad una ampissima finestra con porta-finestra vicina l’ho scelto azzurrino perché risalta la luce naturale rendendo l’ambiente ancor più vasto di quel che è. Ho inserito una grande lampada di sale che al buio offre una colorazione aragosta soffusa, il lampadario è una sfera aperta dalle pareti di rame che riflettono la luce di una lampada led stabilizzata da 2700 K. A contrasto, ho installato delle barre led sulla cucina che danno una luce più fredda ma delicata; accendendo la lampada di sale e una delle due barre led si ottiene una atmosfera rilassantissima, da vera e propria tana che ti avvolge, esattamente quel che volevo.

In camera da letto ho valorizzato un lampadario in stile barocco da 8 bulbi installando altrettante lampade led di design a candela da 1W a 1.700 K, praticamente color arancione ambrato. Le  abat-jour sui comodini illuminano con lampadine da 2700 K mentre una ulteriore lampada installata su una pettiniera antica di legno con ripiano in marmo ha colori ed intensità telecomandabili: cambio la luce a seconda dell’effetto che voglio ottenere, soprattutto a contrasto. In questo modo ho colorato le pareti bianche risaltando i mobili in legno dei miei bisnonni o trisavoli e il letto in ferro battuto  pitturato di verde dove dormo. Ancora una volta, l’effetto è di avvolgimento e di protezione, con una sensazione di calore aggiunto.

Il disimpegno che unisce il grande ingresso-cucina al lato notte (camera da letto e bagno) l’ho illuminato con una lampada led multicolore di design immersa in un vetro ambrato: le sfumature gialle, blu, verdi e magenta che provengono da lì sono filtrate da una porta a vetro semitrasparente decorata con motivi bianchi. L’effetto è contemporaneamente sorprendente e super-avvolgente.

Quando mi devo impegnare per lavoro e devo creare, invece, accendo delle lampade bianco freddo e un lampadario che diffonde una luce azzurrina, molto simile a quella esterna naturale.

Dopo aver appreso le caratteristiche del colore verde sto pensando a come introdurlo… ma magari lo racconterò in un altro articolo!

Ora la casa è davvero “mia” e rispecchia esattamente quel che volevo da essa: accoglienza, protezione, rilassamento, serenità, ricordo dei miei antenati più cari. Ma anche stimolo per la mia creatività. Ho ottenuto tutto questo grazie agli insegnamenti di Studio S attraverso MEM. Peraltro, a costi davvero convenienti! Che non guasta. 😉

Visto che dal 9 Maggio Studio S replica, ti suggerisco di iscriverti subito a questo corso… dai un’occhiata qui. Non aggiungo altro.