Racconto di una trasformazione: l’intervista a Lascia La Scia
MeM (Mind, Emotion, Movement) ha intervistato Carola Davì, CEO e fondatrice di Lascia La Scia e Chiara Sangalli co-fondatrice dello studio, ed ha colto l’opportunità di dialogare direttamente con le progettiste per approfondire come la consulenza specializzata di MeM le abbia supportate nella progettazione di uno spazio in continua evoluzione.
Raccontiamo di una trasformazione e ristrutturazione di uno spazio residenziale in evoluzione, grazie al Biophilic design e alla Psicologia Ambientale, è frutto di una sinergia tra competenze diverse per offrire una visione sistemica e sostenibile dell’abitare, per valorizzare l’armonia tra design, Natura e benessere e migliorare la qualità della vita all’interno degli spazi abitativi.
Questo incontro ha consentito di esplorare le nuove frontiere del design centrato sull’esperienza e il benessere degli abitanti, offrendo uno sguardo privilegiato alle dinamiche di trasformazione e innovazione che hanno guidato il progetto.
MeM: “Buongiorno Carola e Chiara, avete piacere di presentare il vostro studio Lascia La Scia e come nasce?”
C. e C.: “Lascia la Scia è uno studio creativo nato nel 2011 da 5 architette fondato su una sensibilità e un metodo progettuale condiviso, impreziosito dalle specificità e diversità e competenza di ognuna.
Ci siamo conosciute in Università, anni in cui ci siamo scelte, ritrovandoci in una visione comune e una condivisione di valori. Dopo la laurea e i primi anni di pratica in altri studi, ci siamo incontrate per creare un progetto condiviso dal nome “LASCIA la SCIA” che riflettesse la volontà di lasciare un segno positivo, migliorando e ricomponendo i luoghi che, conserveranno le tracce di un passaggio.
I nostri progetti esprimono l’amore per i dettagli, il recupero, la valorizzazione di ciò che c’è, la ricerca del benessere di chi abiterà i luoghi tramite un’attenta selezione dei materiali e dei colori.
L’ambito di intervento spazia dagli interni su misura per privati ai servizi per le aziende per cui creiamo allestimenti e progetti di retail coerenti ai valori e all’immagine del brand.
Siamo nate sotto il segno dell’artigianato e del recupero, progettando e realizzando i nostri allestimenti con materiali di riuso e apprendendo, in prima persona, le tecniche del fare, del costruire che oggi fanno parte della nostra progettazione. I nostri progetti sono artigianali, unici e su misura del cliente. Il nostro studio è pensato come un laboratorio di incontri è un co-working che ospita altri professionisti e piccoli artigiani, eventi e corsi che rispecchiano i nostri valori.
MeM: “In che modo il Biophilic Design e la Psicologia Ambientale hanno influenzato il vostro approccio progettuale durante la progettazione di “Racconto di una trasformazione?”
C. e C.: “Il progetto in analisi ci ha messo di fronte alla volontà di voler approfondire il tema del benessere negli ambienti, nell’ottica di una famiglia in evoluzione. Spesso nella progettazione ci si sofferma sull’estetica e sulla funzionalità, noi crediamo che ogni singola scelta dai materiali, agli arredi, alle texture, possa dare il proprio contributo per poter chiamare realmente un ambiente “Casa“. Abbiamo scoperto la vostra piattaforma di formazione e consulenza e ci siamo ritrovate nell’aspirazione al miglioramento del progetto di interni dal punto di vista del benessere percepito.
Durante la consulenza con le consulenti MeM Bettina Bolten, Biophilic Design consultant ed Elena Lucini, psicologia ambientale e attuale presidente AIPAA, abbiamo avuto modo di testare una prima bozza progettuale per poi rivederla con uno sguardo più attento ai bisogni sottili, come quello di calma, tranquillità, sensorialità, connessione con la Natura, nonché riduzione di tutti quelli che possono essere ostacoli e disturbi.
Abbiamo avuto l’occasione di potenziare le nostre scelte progettuali con priorità concreta a questi temi.”
MeM: “Com’è stato collaborare con consulenti MeM e quali sono state le principali innovazioni emerse?”
C. e C.: “La consulenza si è incentrata sull’analisi dei bisogni degli abitanti e di una nostra prima bozza progettuale. L’obiettivo era creare un progetto per una famiglia che cambia, un figlio che presto andrà via di casa, il lavoro in modalità smart-working, genitori che sentono di dover pensare a una casa che possa accoglierli anche in futuro, quando saranno anziani. Il perno di tutto era trasformare la casa, in cui ora vivono, in un luogo dove sentirsi bene anche in un futuro più sensibile.
L’impostazione della consulenza è stata molto pratica: stanza per stanza, abbiamo filettuto sui materiali prediligendo superfici naturali, texture per creare uno stimolo delicato e, infine un’apertura al contesto Naturale. Anche il layout iniziale è cambiato ed ogni vano è stato attentamente progettato per accogliere le esigenze attuali e future, creando ambienti accessibili, rilassanti e funzionali. Per esempio abbiamo modificato uno dei due bagni esistenti e reso accessibile, senza barriere e scegliendo materiali o arredi funzionali, con un design che non rinuncia alla bellezza.
Insieme abbiamo aggiunto dettagli, piccoli angoli di Natura, studiato i passaggi tra un ambiente e l’altro con uno sguardo alla vita di tutti i giorni fatta di tanti piccoli gesti necessari al proprio benessere.
La progettazione illuminotecnica è stata centrale, per creare ambienti confortevoli e adattabili alle diverse occasioni e mai disturbanti prediligendo il rapporto con l’illuminazione naturale e indiretta, soffusa, puntuale e regolabile, che accompagna il rapporto con l’ambiente esterno.”
MeM: “Quali sono le vostre visioni future per l’approccio progettuale e quali obiettivi vi ponete per creare spazi abitativi innovativi e centrati sul benessere degli abitanti?”
C. e C.: “Il nostro focus è sulla ricerca di soluzioni e materiali innovativi nel mondo dell‘interior design con l’obiettivo di lavorare, sempre più, con team di professionalità diverse e aziende affini ai nostri valori, per creare luoghi confortevoli.
Una nostra peculiarità è che amiamo valorizzare ciò che esiste già, quindi il riuso di materiali esistenti o la conservazione di elementi architettonici originali per preservare l’identità e la storia del luogo. Questa pratica non solo riduce gli sprechi, ma può anche conferire un carattere unico e autentico agli interni.
Guardando al futuro, ci piacerebbe sempre più integrare l’aspetto artigianale nel design d’interni. Questo potrebbe tradursi nell’uso di tecniche tradizionali per creare arredi e decorazioni uniche estremamente personalizzate. Questa tendenza riflette un desiderio di riconnessione con la Natura e con le nostre radici, attraverso l’uso di materiali naturali e lavorazioni manuali.
In sintesi, il concetto enfatizza la creazione di uno spazio abitativo che non solo soddisfi le esigenze funzionali, ma promuova anche il benessere fisico, emotivo e mentale attraverso l’uso di materiali innovativi, sostenibili e artigianali.”
“Racconto di una trasformazione” è frutto di una sinergia tra competenze diverse per offrire una visione sistemica e sostenibile dell’abitare, mettendo in luce come l’armonia tra design, Natura e benessere sia fondamentale per la qualità della vita all’interno degli spazi abitativi.
Mercoledì 20 marzo alle ore 18.30 presso Lascia La Scia Co-Working Lab ci sarà la presentazione del progetto, con l’intenzione di ispirare e coinvolgere professionisti del settore ed esperti del design d’interni.
Per motivi organizzativi, l’evento è riservato a un numero ristretto di partecipanti, prenota ora il tuo posto qui.
Oppure scriveteci a info@memlab.it